decorazione della creta…


il mio amico Giovanni è un personaggio straordinario e merita questa visibilità….

in questi giorni non sta tanto bene ma avendo già superato gli ottanta  ha ancora  vivacità e vitalità invidiabili; sa fare molte cose, è pieno di entusiasmo, versatile, creativo…

balla bene, è divertente e simpatico, sa stare insieme agli altri e sa andare d’accordo con tutti….

Diciamo che lui è un pretesto per parlare della lavorazione della creta…

        

in questi contenitori del  ghiaccio  si mettono  i colori “a caldo”: sono delle  polveri che vanno diluite con acqua per acquisire consistenza ed essere usati con i pennelli per  la decorazione;  l’intensità ed il tono del colore “appare” solo dopo la cottura al forno: sono in realtà  degli smalti molto intensi e brillanti ma  un po’ difficili da usare perché il colore finale è  una sorpresa (almeno per chi non è davvero esperto) e  le varie sfumature che hai dato nella tua decorazione le vedi…. quando non puoi più rimediare!

questo è un mio lavoro durante la prima fase di asciugatura a temperatura ambiente….. e prima della cottura in forno

nell’altra immagine  si vede  ciò che ho cercato di spiegare sopra sui colori in polvere c.d. “a caldo”: quel colore rosa-salmone dopo la cottura sarà un bellissimo rosso vivo e staccherà benissimo sul fondo bianco…peccato, in questo caso, non ho  una foto  ed  il contenitore ha fatto  una brutta fine, mi si è rotto subito: l’ho appoggiato sulla sedia,  è scivolato e si è rotto in mille pezzi!

qui sotto invece si vedono i barattolini dei colori “a freddo” cioè quelli che una volta dipinto l’oggetto non deve ritornare nel forno per una seconda passata di cottura….si dipinge ed il lavoro è finito!

i miei mercatini


ho sempre sostenuto che partecipare ai mercatini significa affrontare delle giornate abbastanza faticose ma, in realtà, sono davvero divertenti!

In genere si fanno all’aperto e quindi col bel tempo ed è l’occasione di nuovi incontri e nuove scoperte: meraviglia e…chiacchiere!

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casette di creta per il presepio


 casette  per il presepe fatte con la creta: mi piacciono un sacco!

 Le guardo e mi danno la sensazione di essere lì, in quei paesi orientali… non solo, ma messe sullo sfondo di un presepe (l’ho fatto qualche anno)  stanno alla perfezione perché si integrano benissimo…

casette presepio

 
e con la pasta di mais… ho fatto i portatovaglioli per il pranzo di Natale

portatovaglioli con l'agrifoglio

ingrand. 1
 

ingrand. 2

 
 
 
 

 

 

si fanno semplicemente delle piccole ghirlande intrecciando  due cilindretti di pasta di mais; poi  si copre la giuntura  con l’agrifoglio (a ricalco dalla foglia vera oppure si modella con le dita).

In questo caso il mio rosso è  scuro ma se  si mantiene un bel rosso vivo su dei tovaglioli bianchi…. rallegrano davvero la tavola di Natale!

 

 

con le foglie d’autunno…il centrotavola


cadono le foglie ed i viali sono pieni,

 

nel parco che ho vicino casa ce ne sono di tutte le forme e tutte le grandezze,

 

io ne ho raccolte un po’ per utilizzarle come “modelli” per i miei centrotavola di creta

tempo fa  avevo già mostrato qualcosa di simile ma ne ho ancora qualcuno…

 

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le pannocchie di creta


siamo nel periodo in cui vengono a maturazione le pannocchie: queste sono quelle che ho  fatto con l’argilla (…la mia creta) 

pannocchie di creta

e così, invece, è come le ho dipinte

(2003, tecnica mista:gessetti/tempera su cart. Murillo 35x50)

(2003, gessetti/tempera su cart. Murillo 35x50)

 
 
 

pasta di mais: viola e argento


si comincia a gustare l’uva… e questa è la mia!

realizzato con pasta di mais colorata prima della lavorazione…(peccato la foto un po’ in ombra). 

pasta di mais

questo invece è stato fatto con la pasta bianca e colorato alla fine con  l’argento (la bomboletta che si usa tanto a natale!)

 

allo stesso modo ho fatto anche la pera e la mela (pensavo ad una composizione di frutta argentata)  

pasta di mais

contenitori… portatutto


 

un utile contenitore per l’aglio (vasetto d’argilla con decoupage craquelé)

 

un barattolo portapenne (uno dei miei primissimi lavori a decoupage….e forse si vede)

 

ed un allegro barattolo… porta pennelli

della serie “proviamo sul metallo”

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Giovanni


il mio amico Giovanni è un personaggio straordinario e merita questa visibilità….

Ha già compiuto ottant’anni da un po’ ma ha una vivacità e vitalità invidiabile; sa fare molte cose, è pieno di entusiasmo, versatile, creativo…

balla bene, è divertente e simpatico, sa stare insieme agli altri e sa andare d’accordo con tutti….

La sua compagna Valentina anche se è  più (++)  giovane di lui fa fatica a stargli dietro… e in piscina riesce a fare molte più vasche di me!!! 

Giovanni

Giovanni

 

 

 eccolo a

disposizione

per i suoi

consigli

 

 

 

 

 

 

 

 

in questi contenitori del  ghiaccio  si mettono  i colori “a caldo”: sono delle  polveri che vanno diluite con acqua per acquisire consistenza ed essere usati con i pennelli per  la decorazione;  l’intensità ed il tono del colore “appare” solo dopo la cottura al forno: sono in realtà  degli smalti molto intensi e brillanti ma  un po’ difficili da usare perché il colore finale è  una sorpresa (almeno per chi non è davvero esperto) e  le varie sfumature che hai dato nella tua decorazione le vedi…. quando non puoi più rimediare!

vaso con parte sovrapposta

 
 
 
questo a destra è il mio
 
vaso  descritto  ieri
 
durante la lavorazione
 
e prima della cottura
 
 
 
 
 

contenitore e coperchio

 
qui si vede, invece,  ciò che ho cercato di spiegare sopra sui colori in polvere c.d. “a caldo”: quel colore rosa-salmone dopo la cottura sarà un bellissimo rosso vivo 
e staccherà benissimo sul fondo bianco…
peccato, in questo caso, non ho  una foto  ed  il contenitore ha fatto  una brutta fine, mi si è rotto subito: l’ho appoggiato sulla sedia,  è scivolato e….l’ho raccolto in mille pezzi
 
 

colori a freddo

qui sotto invece si vede

bene la scatola con i

vasettini  dei colori c.d. “a

freddo”:  sono delle vernici

pronte per la decorazione

 della ceramica; su queste

mascherine  quando

il colore asciuga…il lavoro

è finito!

 

portafiori con la creta


vorrei riproporre la lavorazione della creta (o argilla, è la stessa cosa: a me piace proprio usare la parola “creta” perché è come se – pronunciandola – la sentissi impastata tra le dita… )

ecco due contenitori…portafiori realizzati in modo diverso

 

contenitore creta giallo

 

 questo è stato eseguito facendo due sfoglie di creta messe in due  stampi concavi (tipo piatti, insalatiere, zuppierine) e poi   sovrapposti e sigillati sul bordo con la barbottina 

(la barbottina  si ottiene diluendo l’argilla  con acqua  sino a che non assume la consistenza di una crema molto fluida ed è praticamente la “colla” di chi lavora  la creta);

in questo caso la parte superiore dell’argilla essendo ancora fresca e umida,  “crollerebbe”, si appiattirebbe su quella sottostante e allora che si fa? L’amico Giovanni mi ha dato questa dritta: dalla fessura inserire tanta carta da giornale accartocciata  fino ad ottenere il “necessario sostegno della parte superiore” e quando il pezzo sarà asciugato e indurito tutta la carta verrà estratta perché il vaso è rimasto perfettamente in forma!  (i trucchi del…mestiere!)

vaso creta fiore stilizzato blu
 
 
quest’altro invece è stato fatto con la tecnica del “colombino” ed è così semplice che  la fanno fare perfino ai bambini delle elementari…
 
si tratta di sovrapporre su una base di creta lungo il suo bordo tanti rotolini di creta che poi vengono uniti e appiattiti, lisciando con le dita e la barbottina l’interno e l’esterno fino a che la “parete”….non diventa bella liscia ed assume la sua forma.
A questo punto i due lavori devono essere lasciati ad asciugare all’aria per un po’ di giorni….
vasi creta
da questo momento in poi,  cioè dalla prima asciugatura all’aria e fino alla colorazione degli oggetti, la procedura è sempre la stessa:  l’ho già descritta su un precedente post
 

In questo non posso aggiungere nessun’altra fotografia ma nel prossimo post metto quelle di Giovanni e di qualche fase della lavorazione della creta….         

un centrino …di creta


con questo vorrei sorprendere le appassionate dei lavori manuali :

ho fatto un centrino…di creta

centrino creta
 
questa è una lavorazione…per ricalco, tipo quella della foglia di cavolo dei giorni scorsi. Si prepara la sfoglia di creta, si sovrappone un centrino vero di quelli lavorati all’uncinetto  e si pressa con un mattarello perché rilasci l’impronta. Si ritaglia intorno al bordo con un coltellino.
Si sceglie uno stampo concavo e lo si mette  dentro perché assuma  la forma che desideriamo e – con molta attenzione, oserei dire con abilità – si stacca il centrino sollevandolo lentamente aiutandosi con uno spillo;
si copre il lavoro con un foglio di plastica e si lascia asciugare all’aria. Quando è indurito si liscia il bordo con carta vetrata e poi si passa alla prima cottura.
Infine si colora…e si ripassa al forno per la  cottura definitiva……

         ed ecco, il nostro centrino  di creta è ora diventato  ceramica

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qui sotto invece una esercitazione con la pasta di mais…

un quadretto tridimensionale composto di calle

calle pasta mais

 

Sulla pasta di mais e la sua lavorazione  parlerò più ampiamente quanto prima :  a qualche nostra amica questo argomento interessa…. 

 

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